L'argomento del controllo mentale di singoli individui da parte di non meglio precisate agenzie è
spesso oggetto di scetticismo da parte del grande pubblico, in quanto la scienza ufficiale non contempla
che tecniche di manipolazione assai limitate come ipnosi, messaggi subliminali e così via. È peraltro
noto che la storia del secolo scorso conta numerosi progetti segreti, almeno all'epoca della loro
realizzazione, che testimoniano un costante interesse su questo argomento da parte dei principali
governi e dei rispettivi servizi segreti.
Tra tutti, un esempio particolarmente noto è il progetto MKULTRA della CIA, ma anche i sovietici
compirono numerose sperimentazioni in proposito e non esiste servizio al mondo che non sappia come
riconoscere o peggio causare un blocco psicologico in un testimone scomodo. I risultati degli
esperimenti condotti nel contesto di tali progetti non sono quasi mai stati resi noti al grande pubblico
nella loro completezza, perché le tecniche di controllo mentale che hanno consentito di mettere a punto
costituiscono una terribile arma nei confronti delle libertà individuali ed ogni soggetto che ne disponga
desidera mantenerne il monopolio.
Il “lavaggio del cervello”, la creazione di “candidati manciuriani” e quant'altro non sono temi destinati
a comparire in testi di psicologia o articoli di giornale, nondimeno possono essere terribilmente
concreti ed insinuare legittimi sospetti nella mente di coloro che si interrogano su inquietanti fatti di
storia recente, come l'assassinio del presidente Kennedy, o di cronaca, come le ultime stragi compiute
nel mondo da apparenti squilibrati.
Scrivere di questi argomenti è in qualche misura difficoltoso perché le fonti sono spesso incerte, i
testimoni reticenti o inattendibili ed i pochi documenti disponibili ricchi di omissis. Per quanto
difficoltoso, è parimenti doveroso tentare di informare il pubblico sulla possibilità che simili tecniche
siano impiegate comunemente, senza svelare i dettagli grazie ai quali è possibile implementarle ma
rivelandone abbastanza da consentire di riconoscerle e, ove possibile, difendersi dalle stesse. Citare
fonti interne alle strutture che le conoscono meglio, cioè i servizi, è praticamente impossibile senza
incorrere in spiacevoli incidenti, ma lo scrivente ha avuto modo di fare esperienza diretta delle più
sofisticate tra queste tecniche e sulla base di questa esperienza ha redatto il presente articolo.
Raccontare non è dimostrare, ed infatti non vengono citate prove documentali di quanto narrato nel
seguito, ma una simile informazione ha comunque un valore in quanto può insinuare dubbi nelle menti
più aperte e preparare i lettori ad affrontare più consapevolmente e meno passivamente il nuovo ordine
che si sta delineando nel mondo.
La “lettura della mente” è stata parimenti oggetto di numerose ricerche in ambienti sia civili che
militari durante il corso dell'ultimo secolo, specialmente da parte dei sovietici. Tali ricerche si sono
sempre dimostrate infruttuose fino all'inizio del nuovo millennio, ma da almeno una decina di anni è
stata segretamente sviluppata dalla NSA o da qualche altra agenzia governativa americana la cosiddetta
"telepatia artificiale", una tecnologia che consente una comunicazione bidirezionale remota tra un
apposito dispositivo, controllato da un operatore, ed il cervello umano. Essa permette inoltre di
interfacciarsi all'intero sistema nervoso umano da distanze rilevanti ed attraverso schermature di vario
genere, forse grazie ad una rete di satelliti in grado di offrire una copertura globale, e ad una prima
analisi non sembrano esistere difese tecnologiche in grado di proteggere la vittima designata.
Particolare ancora più inquietante, questa tecnologia può essere utilizzata anche per torturare ed
uccidere a distanza singoli individui senza lasciare tracce.
I lettori dotati di preparazione scientifica resteranno oltremodo perplessi di fronte a simili sviluppi ed è
quindi opportuno specificare immediatamente che tale tecnologia è basata su alcuni progressi radicali,
sia nel campo della fisica che in quello delle neuroscienze, fino al punto di apparire incredibile per la
scienza ufficiale nonché per il senso comune. Scrivere e soprattutto leggere le correnti corticali in
remoto, nonché interpretarle in termini di parole ed immagini, appare cioè un traguardo così distante
dallo stato dell'arte comunemente riconosciuto da stupire qualunque esperto del settore, nondimeno tale
traguardo è stato raggiunto e questo è verosimilmente avvenuto attraverso la scoperta di un nuovo
vettore di interazione fisica, fasci di onde o particelle sconosciute oppure già note ma ufficialmente non
ancora sfruttate per finalità pratiche. Questo vettore di interazione presenta caratteristiche di distanza
massima, penetrazione e precisione mai viste prima e grazie ad esso è stato poi possibile indagare nel
dettaglio il funzionamento del cervello umano.
Come ogni tecnologia reale, fortunatamente anche questa presenta però alcuni importanti limiti.
Innanzitutto, essa non consente ancora di determinare direttamente i pensieri della vittima, né di
controllarne i movimenti del corpo, ma solo di interferire con entrambi soprattutto attraverso la
manipolazione psicologica, la privazione del sonno e l'induzione di dolore. L'operatore che controlla il
dispositivo può proiettare la sua voce nella mente della vittima per manipolarla ed indurla così a
comportamenti degni di un “candidato manciuriano”, ma le tecniche di manipolazione utilizzate sono
per lo più tradizionali e ad esse si può opporre la stessa resistenza che si opporrebbe di fronte ad un
interlocutore in carne ed ossa. La lettura della mente è inoltre limitata ai pensieri verbali o
“superficiali”, cioè quelli che esprimiamo attraverso le parole, ad alcuni pensieri non verbali o
“profondi” ed alle immagini mentali che visualizziamo, ma la maggior parte dei pensieri non verbali ed
i ricordi memorizzati nel nostro cervello non risultano ancora accessibili dall'esterno oppure non ancora
decifrabili attraverso la tecnologia in questione.
Gli effetti fisici che l'operatore può causare nella vittima vanno dalla proiezione di falsi ingressi
sensoriali di natura visiva, uditiva e tattile, ingressi che con una certa facilità possono essere identificati
come disturbi e conseguentemente ignorati, all'interferenza diretta nel sistema neurovegetativo con
conseguente possibilità di morte, ad esempio per arresto cardiaco o respiratorio.
Questa tecnologia è impiegata oggi per monitorare costantemente determinate figure chiave politiche,
scientifiche, militari e mediatiche in tutto il mondo, nonché per compiere operazioni psicologiche
segrete ovunque si riveli necessario e porre così in stato di sottomissione tutti coloro che prendono
coscienza di una simile realtà, ad esempio ricattandoli grazie alla lettura dei loro stessi pensieri. Agli
oppositori è poi riservato un programma di screditamento ed autodistruzione sociale, psicologica ed
infine fisica, che tipicamente si conclude con l'induzione al suicidio della vittima, con un incidente
mortale causato artificialmente oppure con una morte apparentemente naturale. Visti dall'esterno, questi
appariranno semplicemente come casi di pazzia, dato che in psichiatria la semplice percezione di una
voce è considerata un sintomo sufficiente per tale diagnosi. L'obiettivo, manco a dirlo, è quello di
imporre un dominio assoluto sul mondo ma stavolta, a differenza di quanto avveniva ai tempi di Hitler
o Stalin, esiste lo strumento che può permetterlo attraverso un subdolo colpo di stato globale che sta
avvenendo all'insaputa del grande pubblico. L'agenzia che detiene il monopolio di questo strumento
non permette che altri ne sviluppino di anche solo lontanamente simili ed è quindi verosimile che le
figure in grado di farlo, soprattutto scienziati, vadano incontro alla stessa sorte degli oppositori,
assieme a tutti coloro che sono in grado di contrapporre più tradizionali forme di resistenza come una
rappresaglia nucleare in caso di guerra.
Prima di dare la colpa di tutto ciò al presidente americano, è opportuno però ricordare che tale
tecnologia garantisce a chi la gestisce direttamente un potere abbastanza grande da consentirgli di
svincolarsi dal controllo di qualunque autorità superiore, dunque anche politici, scienziati, militari e
giornalisti statunitensi non vengono risparmiati dal trattamento precedentemente descritto. Senza
entrare in dettagli la cui esposizione richiederebbe molte altre pagine, si segnala che la storia
dell'attacco alle Torri Gemelle e quella di svariati altri fatti di cronaca italiana ed internazionale
dovrebbero forse essere riscritte alla luce dell'esistenza di questa “tecnologia proibita”. Il parere dello
scrivente è che il potere che questa tecnologia conferisce sull'umanità sia così enorme da corrompere
inevitabilmente chiunque lo detenga e trascinare così il mondo futuro nel caos.
Andrea Giotti, 12 Agosto 2011
Menti Schiave - del dott. Andrea Giotti - clicca per altri due articoli sulla tecnologia proibita